Prenda Sejdia è nata nel bellissimo villaggio di Bugjon (Pukë in Albania).
Quando era ancora piccola, la sua famiglia si trasferì a Tropoja dove finì anche la scuola superiore. Prenda si è laureata all'Università "Luigj Krasniqi" di Scutari, alla Facoltà di Scienze e Formazione. Dal 1993 lavora e opera a Lezha, città modello con tradizioni culturali, patriottiche e religiose. Prenda si distingue anche nell'arte: in particolare nel genere della poesia, della critica e dell'analisi, oltre che nello studio letterario, nonché nella monografia storica oppure della Cultura Etnica. Prenda è anche Editore della rivista PENA E ARTË - LA PENNA D'ORO e sinora ha pubblicato i suoi primi tre numeri. Inoltre collabora anche con le riviste: METAFORA e ROZAFA. Prenda ha scritto e pubblicato un numero considerevole di pubblicazioni e recensioni per vari libri e diversi autori nazionali. Finora ha pubblicato 29 libri ed è coautrice in varie antologie.
SOSPIRO D'INGANNI
Si avvelenò malissimo pure la sete
Il sangue candido oppresse
Sotto la maschera ridacchiavano
Tali feroci bestie.
Ingannato fu il cielo senza confini
Ingannato nel nome degli angeli.
Pure le stagioni li cambiò l'inganno
Così come ingannarono la sete,
La avvelenarono.
Oh questo unguento della parola
Il fuoco spense all'inganno
La sete fuori di logica
I percorsi della vita impazzì
Il disastro giallo delle stagioni
L'inizio che non conosciamo e la fine
Nemmeno l'immigrazione si fermò.
Droja dal frastuono
Nei pensieri trema
I sciacalli la pellicce hanno indossato
Il tempo colmi di sete ingoiarono
Il sospiro degli inganni
Lancia solamente l'eco dell'evo.
* Droja comune al Distretto di Croia in Albania
ALLE LUCI DEI SOGNI
Si disperò la parola, in gola si fermò
I sogni della speranza il tempo gli sbatte
Guardia gli fa al dolore la tua lontananza
Infinito gergo, deludente il tempo
La giornata inizia con i ricordi e la sera li tramonta
La tua assenza ogni cellula uccide
Mistero non rivelato nelle maree dell'anima
L'Europa bizzarra le luci dei sogni spense.
Continua il viaggio in decenni ed epoche
La solitudine e l'ira uno si fecero con il silenzio.
Le strade della speranza la nostalgia
Li prende tra le parole
In angoli lontani ti porta l'oblio
Manca alla madre l'abbraccio d'amore.
Alla pace sonnolenti l'insapore bevemmo
Fino a quando male ci ubriacammo
La parola si prosciugò sulle nostre labbra nel culmine rovente
Si riempì, si... si...
Si riempì colma di tormento.
Traduzione in italiano da Angela Kosta, Direttore Esecutivo della Rivista MIRIADE Accademica, giornalista, poetessa, saggista, editore, critica letteraria, redattrice, traduttrice
Fondato da: Francesca Gallello
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