Saturno Magazine, Articolo: GIOVANI: UN FUTURO SENZA GUIDE

GIOVANI: UN FUTURO SENZA GUIDE

 

 

Oggi viviamo in un'epoca caratterizzata da profondi cambiamenti sociali, economici e politici. La società dei nostri giorni, più che mai, si trova a confrontarsi con sfide globali, ma anche con una realtà interna che spesso sembra non avere soluzioni efficaci, soprattutto per le nuove generazioni. Una riflessione cruciale su questa realtà è proprio il vuoto di leadership politica, che ha reso difficile per i giovani trovare una figura di riferimento in grado di guidarli verso un futuro sano e prospero.

Un tempo, il giovane sentiva di poter trovare nelle istituzioni politiche un percorso di realizzazione, una visione ideale che potesse contribuire al progresso collettivo, attraverso l’impegno e la costruzione di un bene comune. La politica, pur con tutte le sue contraddizioni, aveva un'energia idealista, spesso capace di raccogliere le speranze e le esigenze delle nuove generazioni. C'erano leader che, pur tra mille difficoltà, sapevano parlare ai giovani, incarnando valori di giustizia sociale, libertà e uguaglianza. Politici che avevano il coraggio di affrontare le grandi sfide della società, consapevoli che il loro operato avrebbe avuto ripercussioni sulle vite future dei cittadini.

Oggi, tuttavia, sembra che tale spirito idealista sia stato sostituito da una politica che, anziché guidare, si rifugia nella gestione di interessi privati e nell'edificazione di carriere personali. La politica è diventata un mezzo per affermare se stessi, a discapito di un progetto collettivo che possa essere portato avanti con forza. I giovani, che hanno vissuto anni di studio, sacrifici e aspettative, si ritrovano a dover fare i conti con una realtà che non corrisponde alle loro necessità, alle loro ambizioni. Un ambiente sociale che, invece di offrirgli opportunità, li costringe a guardare all’estero per trovare un futuro lavorativo degno di essere vissuto. L’assenza di figure politiche capaci di alimentare un ideale costruttivo e di costruire politiche adatte a un futuro inclusivo e innovativo si traduce in una disillusione sempre più forte. Il rischio è che molti giovani si sentano costretti a cercare altrove quella possibilità di realizzazione che la propria nazione non è in grado di offrire.

Questa mancanza di riferimento, la carenza di ideali forti e positivi nel panorama politico, è anche il risultato di un'emergente cultura politica che ha visto prevalere posizioni estremiste e polarizzate. In un contesto dove spesso prevalgono atteggiamenti intolleranti, xenofobi, e retrogradi, diventa difficile per i giovani trovare spazi in cui le loro idee di progresso, inclusività e giustizia sociale possano essere accolte, sostenute e tradotte in politiche concrete. La politica del “dividere per regnare” non fa altro che minare la coesione sociale e generare un’atmosfera di frustrazione che penalizza soprattutto chi cerca di costruire un futuro sano e giusto.

A questo scenario si aggiunge la questione delle problematiche lavorative giovanili. L’Italia, come molte altre nazioni europee, soffre di una persistente disoccupazione giovanile, che non è solo una questione economica, ma una ferita sociale. La scarsa valorizzazione del capitale umano, l'impossibilità di avere accesso a lavori qualificati e ben remunerati, la frustrazione per un mercato del lavoro che non riconosce il valore del talento e della formazione dei giovani, sono tutte problematiche che necessitano di politiche lungimiranti. Politiche che non si limitano alla semplice gestione della situazione, ma che provano a immaginare un sistema economico, sociale e culturale capace di favorire l'inclusione e la partecipazione attiva dei giovani nel processo di sviluppo.

In questo contesto, il rinnovamento politico sembra non arrivare mai. Mentre le vecchie generazioni si concentrano sul mantenimento di uno status quo sempre più fragile, i giovani si trovano a fronteggiare una realtà che sembra sottrarre loro qualsiasi speranza di miglioramento. Le politiche di welfare, la formazione, e le politiche occupazionali necessitano di una radicale revisione, in grado di rispondere ai bisogni concreti delle nuove generazioni.

Ma non tutto è perduto. Sebbene manchi una guida politica forte, i giovani non sono privi di potenzialità. Esistono molteplici forme di impegno sociale e politico che emergono dalla base, movimenti di protesta, associazioni culturali e politiche che cercano di fare la differenza. Sebbene le strutture istituzionali non sempre rispondano come dovrebbero, la partecipazione civica e la mobilitazione dal basso sono segnali di una volontà di cambiamento che potrebbe, se ben indirizzata, aprire la strada a un futuro migliore. Ma è fondamentale che la politica tradizionale si riappropri del suo ruolo di guida, offrendo modelli positivi e proposte concrete per far sì che le giovani generazioni non si sentano costrette ad abbandonare il proprio paese per inseguire un futuro migliore altrove.

Il nostro sistema politico ha bisogno di un rinnovamento che sappia guardare al futuro con lungimiranza, una politica che sappia abbracciare l'innovazione senza dimenticare i principi fondamentali di giustizia e solidarietà. È solo attraverso un impegno condiviso e una visione collettiva che possiamo sperare di dare ai giovani quella guida, quell’ispirazione e quel futuro che oggi sembra loro sfuggire.

La sfida che oggi abbiamo di fronte è un'opportunità: la possibilità di costruire un mondo in cui le nuove generazioni possano tornare a sognare, credere e lavorare per un futuro migliore. Perché i sogni dei giovani non possono essere più relegati all’esilio: devono diventare la forza che guida la società verso la trasformazione.

 

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