Come scrittrice, nel mio piccolo, ho sempre amato leggere ma in particolare ho sempre amato scoprire nuovi mondi e nuovi autori, ciò perché, attraverso il pensiero di uomini e donne di penna, imparo e percorro nuovi sentieri che mi portano a nuovi paesi e luoghi che a loro volta mi raccontano di uomini e donne di penne. Ed è così che, nel mio piccolo, percorro sentieri che mi ridanno energia, vita. Scrivere di autori e autrici italiani è per me sempre un piacere, ma scrivere di autori e autrici di altri paesi, per me significa scrivere e raccontare mondi che mi piacerebbe conoscere e vivere. C’è chi, parlando di paesi lontani e volendoli visitare, si informano sui loro piatti tipici, le tradizioni, la lingua, i luoghi da visitare, io, ma sicuramente tanti, come me, cerco di conoscere gli autori e leggere i loro scritti, le loro opere. Nel mio viaggio più recente, fuori dall’Italia, in Kosovo e Albania, ad esempio, ho conosciuto autori che mi hanno emozionata, mi hanno sorpresa, mi hanno invogliata a conoscere meglio la storia, la cultura, le tradizioni, arricchendomi non poco. La sua vita, l’incontro con Naoko, la fidanzata del suo unico amico, Kizuki, morto suicida qualche mese prima. Ricorda quindi i difficili anni universitari. Naoko, ricoverata in un istituto psichiatrico. La vicenda è ambientata a fine anni sessanta. Un percorso di dolore e di maturazione personale su ricordi di tristi avvenimenti che lo hanno segnato. Il romanzo è un lungo flashback, narrato in prima persona dal protagonista Watanabe Tōru. Su un aereo atterrato ad Amburgo, al suono di Norwegian Wood dei Beatles, Watanabe ricorda con precisione un fatto avvenuto diciotto anni prima e che ha segnato la sua giovinezza: l'incontro con Naoko, la fidanzata di Kizuki, il suo unico amico, morto Haruki Murakami (村上 春樹 Murakami Haruki; E’ nato a Kyoto, 12 gennaio 1949) scrittore e accademico giapponese, i suoi best seller sono tradotti in cinquanta lingue, con milioni di copie vendute. Ha ricevuto numerosi premi a livello internazionale, come il premio World Fantasy nel 2006 e il Jerusalem Prize nel 2009. Le sue opere più famose sono NEL SEGNO DELLA PECORA del 1982; NORWEGIA WOOD nel 1987; L’UCCELLO CHE GIRAVA LE VITI DEL MONDO nel 1995; KAFKA SULLA SPIAGGIA nel 2002; 1Q84 nel 2009. Come conoscere meglio questo meraviglioso autore? Penso sia bene leggere inizialmente NORWEGIAN WOOD, che non solo è il titolo più famoso dell’autore ma è anche l’unica sua opera che non ha nulla di onirico. Ha iniziato a scriverlo il 21 dicembre del 1986 in una villa di Mikonos e poi lo ha continuato nel suo breve soggiorno in Sicilia completandolo a Roma. Il romanzo possiamo definirlo un flashback che racconta in prima persona attraverso il protagonista Watanabe Toru. Ricorda un fatto avvenuto diciotto anni prima, un ricordo che ha profondamente segnato suicida, a solo diciassette anni, pochi mesi prima. Il ricordo di Naoko sarà lo spunto per ripercorrere i difficili anni dell'università, la vita in collegio, l'amicizia con Nagasawa, ragazzo spregiudicato e controverso, l'amore impossibile per la stessa Naoko, poi ricoverata in un istituto psichiatrico, e quello per Midori, compagna di corso all'università con una vita provata da lutti familiari. Come sottolineato dai tumulti nelle università, che forniscono un riferimento temporale, la vicenda è ambientata alla fine degli anni sessanta, tra il 1968 e il 1970. Watanabe, che rimarrà estraneo alle occupazioni delle università e ai propositi rivoluzionari, affronta un percorso di dolore e crescita personale, che lo porterà alla consapevolezza che la morte non è l'antitesi della vita, bensì una sua parte intrinseca.
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