Rexhep Shahu è nato nel 1960 tra Kukës e Prizren. Si è laureato presso l'Università di Lingua e Letteratura a Scutari (Albania).
Ha lavorato come giornalista presso: Radio Kukësi, Radio Tirana, Top Albania Radio e in numerosi organi di stampa a Tirana e Pristina.
È stato portavoce del Distretto di Kukës, portavoce della stampa presso il Ministero dell’Agricoltura, dell’Alimentazione e della Tutela dei Consumatori a Tirana, poi Capo del Settore dell’Informazione Agricola presso lo stesso Ministero. Ha diretto come Caporedattore la rivista culturale “Dy Drina - Due Drini”, la rivista per bambini “Kallz”, entrambi organi del Centro Culturale “Dy Drina”, la temporanea “Gazeta e Kukësit” e per sette anni anche la rivista nazionale “Bujqësia Shqiptare - l'Agricoltura Albanese", organo del Ministero dell'Agricoltura di Tirana. Attualmente Shahu è editore e Caporedattore della rivista letteraria Illz a Tirana.
Rexhep Shahu ha pubblicato tantissimi libri, tra cui: silloge poetiche, pubblicistica, monografie, ecc...
Rexhep Shahu è il Presidente del Club dei Poeti, un'organizzazione culturale che mira a riunire tutti i poeti albanesi nel loro territorio, nonché nella Diaspora.
QUANDO IN GUERRA ANDRETE
Quando andrete in guerra,
So che un giorno senz'altro andrete
All'ultimo respiro, un po', senza morire
Quando capirete che vi state spegnendo,
Del tutto vi state abbandonando
Quando rimarrete senza midollo,
Poiché ve lo stanno succhiando
Quando sentirete che senza occhi rimarrete
Quando il dolore non sopporterete
Quando per voi gli uccelli a piangere inizieranno
Quando sopra la testa, il corvo non sopporterete
Prendete pure me!
Prendetemi poiché una parola in mano come una bandiera posso tenere
Una parola come la fiamma del fuoco nella mia mano posso tenerla
Che esce dalle mie ossa di cui fuoco hanno preso.
Tra le mani i sogni più belli prendiate
I vostri vivi cuori nelle vostre mani.
Come uccelli che non desiderano morire.
Che si sentissero nelle piazze solamente i battiti dei vostri cuori
Dei vostri cuori che non vogliono giacere
Come cinguetti che non vorrebbero spegnersi.
Quando andrete in guerra
Portate anche i morti con voi.
I morti senza le bare,
Le bare e le tombe possono rimanere
Ma non prendiate i arieti
Coloro che le labbra come le donne truccano
Nemmeno i pipistrelli non li prendiate
Poiché quando vogliono si proclamano uccelli
e altre volte animali.
(Tratto dal libro: La Città delle Preghiere - Rexhep Shahu)
NON CI SARÀ PACE...
Dai funerali arriviamo,
in funerali andiamo
seppellendo la gente ci andò questa vita.
Finché gli assassini la morte cordogliano
non ci sarà pace.
Dalle derise arriviamo,
verso il disdegno andiamo.
Gente disdegna al potere stanno.
Finché persone disdegni si ricompenseranno,
non ci sarà pace.
Dagli inganni arriviamo,
verso gli inganni andiamo.
Il riscatto della morte, vita si chiama.
Finché ci saranno governanti che rubano,
uccidendo le speranze,
mai ci sarà pace!
COME SCRIVERE L'OBLIO
Come scrivere che ti ho dimenticato
quando non vedo carta bianca,
ma solo il tuo volto effondersi dai miei occhi.
La penna non vale per scrivere,
con le dita inizio
scrivendo le tue labbra, toccando il tuo naso
Baciando il tuo neo e tu lusinghi.
Come scrivere che ti ho dimenticato
o vorrei dimenticarti
Quando mi dimentico in te e non ho per nient'altro tempo,
Quando il tuo volto
i miei occhi tutto il tempo cattura
Come ora quando ti sto scrivendo questa lettera.
Dimmi
come scrivere l'oblio di me stesso in te?
SENZ'ALTRO VERRÒ
Tornerò sempre da te,
ritarderò, ma senz'altro verrò.
Come nostalgia, come capello grigio, come ruga,
come lacrima nascosta, come oblio
come la mano che trema
O il percorso che non si calpesta.
Anche quando ritardo e non arrivo
senz'altro verrò!
Come tormento...
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