Saturno Magazine, Articolo: IL PARADOSSO DELL’AUTOCANDIDATURA PER IL PREMIO NOBEL ALLA LETTERATURA

IL PARADOSSO DELL’AUTOCANDIDATURA PER IL PREMIO NOBEL ALLA LETTERATURA

IL PARADOSSO DELL’AUTOCANDIDATURA PER IL PREMIO NOBEL ALLA LETTERATURA

Recentemente ci imbattiamo spesso in articoli e pubblicazioni su vari siti web, da diversi autori, che a loro volta si autocandidano al prestigioso Premio Nobel. Questo fenomeno esplicita un fake news significativo e prima di essere pubblicato in: riviste online o giornali, dovrebbe essere analizzato bene e accuratamente da redattori ed editori. La nomina di un critico letterario, nonché di un noto scrittore, o professore all'università, non proclama affatto la nominazione del candidato al Premio Nobel, poiché durante l'anno vengono proposti milioni di autori, individui o autori nel campo della letteratura.

Da web:

Il Premio Nobel per la Letteratura è il più elevato riconoscimento per i più grandi letterari di uno o più autori nell'arco di un anno che si sia maggiormente distinto per le sue opere in una direzione ideale. Il premio Nobel è considerato il premio più prestigioso e più mediatico del mondo di cui mette in evidenza un autore e il suo lavoro. Ciò, gli assicura una promozione su scala planetaria, una reputazione internazionale ed una certa tranquillità finanziaria.

Lo scienziato svedese Alfred Nobel, nel suo testamento del 1895 , tra i cinque premi da assegnare, definì un premio per la letteratura, per la persona che crea "la migliore opera in una direzione ideale" nel campo della letteratura. Il vincitore del prestigioso premio, doveva essere determinato dell'Accademia  di Stoccolma, che in seguito, secondo lo statuto della Fondazione Nobel fu definita l'Accademia Svedese.
Secondo questo statuto, per belle lettere si intende "non solo la letteratura, ma anche gli altri scritti che, per la qualità della forma e dello stile, hanno valore letterario". È stata ammorbidita inoltre, anche la posizione secondo cui il premio veniva assegnato alle opere pubblicate "nell'anno precedente", estendendolo alle vecchie opere, se la loro importanza non fosse ormai trasparente.

I candidati, secondo lo statuto, devono essere nominati per iscritto da chi può farlo entro il 1° febbraio di ogni anno.

Secondo il regolamento, l'Accademia Svedese ha il diritto di nominare, così come altre accademie, istituzioni e associazioni ad essa simili in base all'istituzione e allo scopo.

Questo diritto, hanno pure i docenti universitari di estetica, letteratura e storia.
Un emendamento del 1949 chiarisce la categoria dei docenti: professori di lettere e filologia nelle università e nei collegi universitari. Il diritto di candidatura in quel momento fu concesso anche ai precedenti vincitori del Premio Nobel e ai presidenti di associazioni di autori che sono rappresentanti della creazione letteraria nei loro paesi.
Lo Statuto prevede inoltre l'istituzione del Comitato Nobel per esprimere la propria posizione in merito all'assegnazione dei premi e dell'Istituto Nobel con una biblioteca che raccoglie una consistente collezione di letteratura moderna. Il 10 ottobre di ogni anno viene proclamato il vincitore del Premio Nobel per la letteratura.

 

L'Accademia  Svedese annuncia il nome del ricevente in una conferenza pubblica agli inizi di ottobre. Il premio viene successivamente consegnato nel mese di dicembre nel corso di una cerimonia pubblica all'autore o all'autrice dell'opera letteraria più considerevole d'ispirazione idealista alla presenza della famiglia reale svedese.
Il premio consiste in una somma di denaro (otto milioni di corone svedesi nel 2013), un diploma personalizzato per ogni vincitore e una medaglia d'oro recante l'effigie di Alfred Nobel.

L'Accademia costituisce il Comitato Nobel (annesso alla Fondazione Nobel) con 5 dei suoi membri, nominati per cooptazione per 3 anni. Questi 5 accademici verificano la pertinenza e i criteri di ammissibilità degli scrittori segretamente nominati per il premio. Durante l'autunno, viene inviata una lettera del Comitato a quasi 700 indirizzi da restituire per la scelta dell'anno successivo. Tutte le persone o istituzioni contattate propongono quindi un elenco di più nomi.
Si consiglia vivamente di dettagliare, spiegare o giustificare le proprie scelte, sebbene le regole della Fondazione Nobel non lo richiedano.
D'altra parte, è severamente vietato alle personalità inviate di votare per se stesse se hanno diritto al premio.
Quasi 350 nomi vengono proposti ogni anno ai membri del Comitato che li eliminano dal 1° febbraio per mantenere solo dai 15 ai 20 candidati ad aprile.
Questa prima selezione viene inviata in anticipo a tutti i membri dell'Accademia che formulano raccomandazioni.
A fine maggio, il Comitato per il Nobel, fissa una lista finale di 5 nominativi, vistata da tutti gli accademici che dovranno poi designare il destinatario del premio.
Se uno degli autori proposti non è pubblicato in una lingua accessibile alla maggioranza della giuria, l'Accademia può richiedere una traduzione speciale.
Allo stesso modo, se uno scrittore nominato è sconosciuto al Comitato ma sembra legittimo per il premio, la Fondazione Nobel invia esperti che illuminano l'Accademia sulla portata del lavoro del potenziale candidato.
Dopo aver approfondito, durante l'estate, i lavori degli autori concorrenti, i giurati organizzano diversi dibattiti.
Accade spesso che le opere di uno scrittore, citate più volte, siano già lette.
In questo caso, l'Accademia tiene conto delle nuove pubblicazioni dell'autore selezionato.
Al termine dei dibattiti, all'inizio di ottobre, la giuria procede alla votazione.
La persona che ottiene più della metà dei voti è designata come vincitrice del premio.
I 4 fallimenti, vengono automaticamente registrati di nuovo per le selezioni dell'anno successivo.
La giuria può discostarsi dal regolamento anche a seguito di una decisione eccezionale, come nel caso molto raro di assegnazione di un premio doppio o congiunto. Questa modalità operativa è simile per tutte le altre categorie di premi Nobel. L'identità del destinatario viene rivelata dal perpetuo segretario dell'Accademia, in ottobre, durante una conferenza stampa nell'edificio Börshuset, situato nel centro storico di Stoccolma.
Il contenuto delle deliberazioni e l'elenco finale delle 5 personalità sono tenuti segreti per 50 anni. 
Il nome del vincitore è quindi oggetto di speculazioni all'interno dei circoli letterari.

Anche se l'importo della somma inerente al premio si è evoluto nel corso della sua storia, oggi è fissato a 10 milioni di corone svedesi, ovvero circa un milione di euro.
Ogni personalità premiata riceve, dal Re di Svezia, la medaglia d'oro e il Diploma della Fondazione Nobel durante una cerimonia di premiazione, il 10 dicembre a Stoccolma, compleanno della morte di Alfred Nobel.
In precedenza, il vincitore deve tenere un discorso davanti ai membri dell'Accademia svedese in cui definisce il suo lavoro e le sue aspirazioni artistiche.
Dalla sua creazione, il premio è andato a 14 donne e 5 membri dell'Accademia svedese, elette prima o dopo aver ricevuto il premio.
La personalità più anziana ad aver conseguito questo riconoscimento è Doris Lessing 
(1919-2013), premiata nel 2007 a 87 anni, 11 mesi e 19 giorni.
Il vincitore più giovane è Rudyard Kipling 
(1865-1936), premiato nel 1907 all'età di 41 anni.


I vincitori italiani del Premio Nobel alla Letteratura sono:

- Giosuè Carducci,
- Luigi Pirandello,
- Salvatore Quasimodo,
- Grazia Deledda,
- Eugenio Montale
- Dario Fo

Ad oggi, con tanti vincitori al premio Nobel, l'Italia è al settimo posto nella classifica mondiale per numero di cittadini vincitori di questo prestigioso premio. Scopriamo chi sono queste persone straordinarie...



Giosuè Carducci 


“Non solo in riconoscimento dei suoi profondi insegnamenti e ricerche critiche, ma su tutto un tributo all'energia creativa, alla purezza dello stile ed alla forza lirica che caratterizza il suo capolavoro di poetica”


Grazia Deledda

La prima donna italiana insignita del Premio Nobel è una scrittrice, rappresentante della scuola verista, originaria della Sardegna. Non per niente la descrizione motivazionale sottolineava: “Per la sua potenza di scrittrice, sostenuta da un alto ideale, che ritrae in forme plastiche la vita quale è nella sua appartata isola natale e che con profondità e con calore tratta problemi di generale interesse umano".
Deledda è stata un’autrice molto prolifica: ha scritto 350 racconti, 35 romanzi e molte poesie.


Luigi Pirandello


“Per il suo ardito e ingegnoso rinnovamento dell'arte drammatica e teatrale” 

Salvatore Quasimodo 

“Per la sua poetica lirica, che con ardente classicità esprime le tragiche esperienze della vita dei nostri tempi”

Eugenio Montale 

“Per la sua poetica distinta che, con grande sensibilità artistica, ha interpretato i valori umani sotto il simbolo di una visione della vita priva di illusioni”

Ernesto Teodoro Moneta

Un altro vincitore italiano è classificato come straniero perché nato a Milano, allora, ossia nel 1907, parte dell’Impero Austro - Ungarico. È curioso che il futuro vincitore del Premio Nobel per la pace abbia combattuto contro i conquistatori austriaci durante le Cinque giornate di Milano e, a quel tempo aveva solo 15 anni. Egli prese parte alle campagne garibaldine e alla guerra austro - italiana, ma divenne poi un convinto pacifista. Moneta ha diretto per 30 anni il quotidiano "Il Secolo" ed inoltre, ha fondato ancje l’Unione Lombarda per la pace e l’arbitrato internazionale.


Guglielmo Marconi


Nel 1909 il Premio Nobel per la fisica fu assegnato all’inventore del telegrafo senza fili, Guglielmo Marconi, che aveva appena compiuto 35 anni. La sua idea di utilizzare le onde elettromagnetiche per inviare segnali vocali, è alla base di tecnologie come radio, televisione, comunicazioni mobili e internet. All’inizio, a casa, non volevano sentire parlare delle sue invenzioni (sulle domande di finanziamento si trovava scritto: “Al manicomio”), ma poi gli furono conferiti i titoli di: Marchese e Senatore a vita. Al suo funerale nel 1937 parteciparono circa 500 mila persone.

 
Luigi Pirandello


Lo scrittore e drammaturgo Luigi Pirandello, fu il terzo autore italiano a ricevere il premio Nobel per la letteratura, nel 1934:
“Per il suo coraggio e l’ingegnosa ripresentazione dell’arte drammatica e teatrale”. Nato in Sicilia, laureato all’Università di Bonn, si trasferì poi a Roma, dove conquistò rapidamente un posto speciale nella vita teatrale, realizzando il cosiddetto “teatro dello specchio”, inteso come un teatro che rispecchia la vera realtà, mentre al di fuori una persona è costretta a indossare maschere imposte dalla società.

 
Enrico Fermi


La futura stella della fisica sperimentale e teorica Enrico Fermi, nacque a Roma nel 1901. Fermi condusse vari esperimenti ancora da bambino, si laureò all’età di soli 21 anni, mentre a 24 iniziò a insegnare nelle università di Roma e Firenze. Nel 1938 ricevette il Premio Nobel “per le sue dimostrazioni dell’esistenza di nuovi elementi radioattivi prodotti da irraggiamento neutronico, e per la scoperta delle reazioni nucleari causate dai neutroni lenti”. Dopo la cerimonia di Stoccolma, decise di non tornare nell’Italia fascista, perché sua moglie era ebrea, ed emigrò con la famiglia negli Stati Uniti, dove in seguito diventò uno dei padri della bomba atomica.

 

Daniel Bovet


Quando Daniel Bovet morì all’età di 85 anni a Roma, il giornale il "Corriere della Sera", intitolò l’articolo dedicato a lui “Bovet, vinse il dolore”. Infatti, egli fu un biochimico e un farmacologo di origine svizzera che ottenne la cittadinanza italiana, ed è famoso per aver dato un contributo significativo all’efficacia di molti trattamenti medici. Grazie alla ricerca di Bovet, infatti, sono stati migliorati gli antistaminici, così come i metodi di anestesia. Nel 1957 venne insignito del Premio Nobel per la medicina e la fisiologia.

 

Salvatore Quasimodo


Il poeta e traduttore Salvatore Quasimodo, aveva compiuto studi ben diversi, diplomandosi all’Istituto Tecnico, ma la sua passione erano sempre state le materie umanistiche. Trasferendosi dalla città nativa Sicilia, cambiò molte città e infine si stabilì a Milano, dove insegnò letteratura italiana. Nel 1959 ricevette il premio Nobel “per la sua poetica lirica, che con ardente classicità esprime le tragiche esperienze della vita dei nostri tempi”. Quasimodo era un comunista e visitava spesso l’Unione Sovietica, dove è stato persino rimesso in piedi dopo essere stato colpito da un infarto mentre si trovava a Mosca.

 

Emilio Segré

Uno degli studenti di Enrico Fermi era Emilio Segrè, che come lui, fu insignito del Premio Nobel per la fisica più di 20 anni dopo, nel 1959, per la scoperta dell’antiprotone.
Segrè nacque a Tivoli in una famiglia ebrea, così nel 1938 dovette lasciare la carica di Preside del Dipartimento di Fisica dell’Università di Palermo e trovare rifugio in California, dove nel 1944 divenne cittadino americano. Negli anni ’40 partecipò al Progetto Manhattan e assistette al primo test di armi nucleari al mondo, avvenuto con il nome in codice Trinity.

 

Giulio Natta


Il chimico organico ligure Giulio Natta, è stato l’unico italiano a ricevere il Premio Nobel per la chimica. Ciò avvenne nel 1963, quando, insieme a Karl Ziegler, fu premiato per la scoperta del polipropilene isotattico, una plastica leggera da cui si cominciarono a realizzare contenitori e utensili da cucina, oltre le pellicole come il cellophane e le stoffe “bologna”. Questa scoperta, provocò una vera rivoluzione ed aprì le porte a nuove soluzioni di design.

 

Salvatore Edoardo Luria


Salvador Edward è la versione inglese del nome Salvatore Edoardo, il biologo e medico nato a Torino, ma che in seguito, dopo esser fuggito dall’Italia a causa delle sue origini ebraiche, prese la cittadinanza americana.
Nel 1969 ricevette il Premio Nobel per la Fisiologia e la Medicina con questo nuovo nome “per le fondamentali ricerche sulla moltiplicazione e mutabilità dei virus”.
Il suo lavoro su fagi e batteri gettò le basi per la genetica batterica, la virologia e la biologia molecolare.

 

Eugenio Montale


Nella sua giovinezza, Eugenio Montale sognava il palcoscenico dell’opera, invece diventò un poeta, giornalista, traduttore, critico letterario e musicale, e anche un politico.
Nel 1925 Montale non ebbe paura di firmare il “Manifesto degli intellettuali antifascisti” e rifiutò di aderire al partito fascista.

Il Premio Nobel per la letteratura nel 1975 gli fu conferito "per la sua poetica distinta che, con grande sensibilità artistica, interpretò i valori umani sotto il simbolo di una visione della vita priva di illusioni”.

 
Renato Dulbecco


Lo scienziato calabrese Renato Dulbecco, aiutò il mondo a combattere i tumori, scoprendo le interazioni tra oncovirus e materiale genetico cellulare. Per questo, nel 1975, gli fu conferito il Premio Nobel per la Medicina e la Fisiologia. Dulbecco compì ricerche per la produzione di un vaccino contro la poliomielite e fu tra i responsabili del Progetto di ricerca sul genoma umano. Tutto ciò mentre viveva una vita lunga e produttiva: infatti, morì poco prima del suo 98° compleanno. Sfortunatamente, come molti altri Nobel italiani, svolse la maggior parte delle sue ricerche nelle più prestigiose università americane e non nel proprio paese.

 

Carlo Rubbia


Il Premio Nobel per la Fisica fu assegnato nel 1984 a Carlo Rubbia “per il suo contributo decisivo al grande progetto che ha portato alla scoperta delle particelle W e Z, comunicatori di interazione debole”. Ai profani questa formulazione dice poco, ma il fatto che lo scienziato italiano abbia lavorato al CERN di Ginevra dagli anni ’60, abbia insegnato fisica all’Università di Harvard e abbia ottenuto 32 lauree honoris causa, lo rende degno di grande ammirazione. A proposito, a fine marzo Rubbia festeggerà il suo 87° compleanno.

 

Franco Modigliani

L’unico premio Nobel italiano per l’economia è morto nel 2003 negli Stati Uniti, dove ha vissuto e insegnato al Massachusetts Institute of Technology, ma è nato a Roma. Il premio gli fu riconosciuto nel 1985 “per la sua analisi pionieristica del risparmio e dei mercati finanziari”. Uno dei punti cardine della sua ricerca è stato: “Se l’economia privata di mercato ha bisogno di essere stabilizzata, può essere stabilizzata e quindi deve essere stabilizzata”.

 

Rita Levi-Montalcini


L’llustre donna italiana Rita Levi-Montalcini, non solo ha ricevuto nel 1986 il Premio Nobel per la fisiologia e la medicina per la sua scoperta del fattore di accrescimento della fibra nervosa (NFG), utile per la comprensione e il trattamento delle malattie neurologiche degenerative come l’Alzheimer, ma ha anche vissuto fino a 103 anni mantenendo la mente lucida e una memoria ancora ottima. A questo proposito dichiarò:
“Il corpo può fare quello che vuole. Non sono il corpo, sono la mente.”
Levi-Montalcini è stata la prima donna al mondo ad essere ammessa alla Pontificia Accademia delle Scienze.

 

Dario Fo 

Lo scrittore, regista e drammaturgo Dario Fo, è stato l'ultimo Nobel "italiano" per la Letteratura.
La sua opera artistica ricercata e fuori dagli schemi gli valse il Nobel nel 1997, con la motivazione:
"Perché, seguendo la tradizione dei giullari medievali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi"


RICCARDO GIACCONI

Riccardo Giacconi tutt'ora è uno degli astrofisici più eminenti del panorama internazionale. 
Nel 2002 ottenne il Nobel per la Fisica insieme ai colleghi Raymond Davis Jr. e a Masatoshi Koshiba per le loro ricerche sullo spettro magnetico che portarono ad identificare le prime sorgenti cosmiche in raggi X.



MARIO CAPECCHI


Il genetista Marco Capecchi ha vinto il Nobel per la Medicina del 2007 insieme agli scienziati Martin Evans e Oliver Smithies per le loro scoperte sull'impiego di cellule staminali nei processi di modificazione genetica. Prima di Giorgio Parisi, era l'ultimo dei "Nobel italiani" in ordine cronologico.












 

 

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