Saturno Magazine, Articolo: ARSINOI ZENGO

ARSINOI ZENGO

ANGELA KOSTA TRADUCE I VERSI DI ARSINOI ZENGO - CORIZIA - ALBANIA

 
 
 
 
OSCURI COLORI DELLA VITA
 
Mondo troppo pauroso
Mondo con problemi, burrascoso
Gente con teste chinate, confusi
Dimora senza pane, anime inquiete
La notte bussa lentamente
il sonno chiama
Due secche fette un coltello li spetta
Il bambino tiene la pancia inizia dicendo:
Cara mamma, un po' di pane dammi!
Il povero orfano che padre non ha
Deve crescere poiché da nessuna parte
voce non c'è
L'ascia rapisce un po' di legna secca
Niente scuola nemmeno conoscenza
Oh, mondo ingrato!
Parlate, gridate
i poveri non abbandonate!
Dov'è finita l'amore e l'umanità?
Voi potenti e proprietari
Donate a coloro che l'abbandono presero!
Al secondo mondo, cosa confesserete?
La vostra anima nemmeno l'inferno tratterrà
Perciò correte finché potete
Date anche a coloro che bocca non hanno
Anch'io vorrei imparare
Come i miei amici cercando
Un posto caldo dove potrò leggere
E ringraziarvi per sempre!
 
MELODIE D'OBLIO
 
Raramente vado la incontro
Lì dov'era, poco la vedo
Mi diceva di venire quando non c'era
Con me giocava come fosse bambina!
Raramente succedeva toccarla
Alzando le spalle, sfregava il silenzio
Con la coda d'occhio cercava di dirmi:
Anche questa volta, altre volte non accadrà.
Ed io poveretto dietro la seguivo
Ogni qualvolta sulle labbra le sussurravo:
Dove sei, dov'eri, dov'è finito l'amore,
Mi prese la nostalgia per il paese dove stavo.
Ormai non vado ad incontrarla
Lì dov'era più non la vedo
Non mi diceva di venire
perché non c'era più
Dove sarei? Dove sarà?
Qualcuno lo sa?
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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