Natale è vicino e tutti noi, siamo pronti, o quasi, ad accoglierlo, alberi, presepe, piccoli e grandi decori che colorano la casa e luci colorate che brillano nell'aria. L'atmosfera si veste di gioia, di allegria, di profumi, di canti, ma anche di ricordi. Ed ecco la pallina che ci regalò il nonno, la zia, il fratellino, l'amica del cuore. Ecco il nastro stellato che ogni anno, come magia, appare sempre uguale, sempre rosso, sempre brillante, sempre uguale... sempre uguale al mio dolce sorriso che si illumina di immenso ricordando il primo Natale insieme, il posizionare gli addobbi nello stesso punto, sempre la stessa stella, sempre il puntale, che sia un fiocco, un angelo, una girandola, poco importa, importante è che sia quello, quella della mia infanzia, quella dei miei Natali, quello in cui sotto l'albero trovavo il dono del nonno, della nonna, della persona cara che ci sorride dal cielo, quel pastorello, ormai ridotto a pezzi incollati male, quel piccolo Bambino nella mangiatoia che regala speranza, amore, fratellanza. Quei profumi che dalla cucina invadono la stanza e ci trasportano in tempi lontani, i piatti con le renne, antico servizio della nonna, il nastrino rosso avvolto intorno ai tovaglioli ed è sempre lei, con gesti lenti a confezionarli per la cena in famiglia. Il profumo dei dolci che, ricchi di miele, formano sculture meravigliose in piatti e vassoi color oro. Il calore del camino, la poltrona preferita da tutti, cuginette, cugini, fratelli, ziə, sulla quale, tutti noi bambinə, ci ritrovavamo ammucchiati l'uno sopra l'altro, dopo una corsa sfrenata per occuparla davanti ad un vecchio, dolce, romantico film natalizio. I genitori che litigano perché qualcuno ha scordato di comprare il vino, c'è sempre qualcuno che scorda il vino, ed è anche questo fantastico, anche questo fa parte di Natale, anche questo fa parte dei ricordi che, ogni genitore, ogni famiglia, senza rendersene conto, COSTRUISCE PER I PROPRI FIGLI.