ROMEO CAVALLIN

NAUFRAGGIO

Quella notte l'alta marea sommergeva la scogliera.

 S’abbateva l'onda e con fragore s'infrangeva sulla frastagliata sponda.

Quella sera udivo, pietose urla squarciare il silenzio d'una notte senza luna.

Oggi sono triste, seduto sullo scoglio,

 guardo il mare in burrasca agitato da un forte vento di scirocco che mi scompiglia oggi come all'ora il biondo fiocco.

Trasportate dall’onda mi ritornano alla mente quelle centinaia di voci che inutilmente imploravano aiuto,

 trovandosi alla mercé d'un mare tempestoso; triste ricordo d'un tempo vissuto.

Il mio volto è bagnato e guardo lontano ricordando un triste passato;

sono lacrime o spruzzi d'acqua salata quel che mi bagna la guancia?

Non m'importa, son seduto sullo scoglio penso a quella nefasta notte senza luna,

 getto un fiore nel mare tempestoso, lacrimando alzo l'occhio al cielo e commosso piango a dirotto.