L'artista delle donne, il suo meraviglioso modo di fermare il tempo sul volto delle donne.
Nella ricorrenza dei 90 anni dalla morte del grande artista Giovanni Boldini, ricordarlo è assolutamente un dovere per chi, ama l’arte e Boldini in particolare.
Nacque a Ferrara il 31 dicembre del 1842, da Benvenuta Caleffi e Antonio Boldini.
Affettuosamente soprannominato Zanin, amò sin da piccolo l’arte e la pittura. Ultimo di dodici fratelli
(Beatrice, Luigi, Carlotta, Filomena, Maria Giuseppe, Giovacchino, Francesco, Gaetano, Anna, Veronica, Pietro).
Abbandonò gli studi e si dedicò completamente alla pittura, sotto la guida di Antonio, suo padre, valido pittore, studiò a Roma dove si trasferì per proseguire gli studi nell’Accademia di San Luca.
Non amando la vita di provincia, Boldini, si trasferì a Firenze e stimolato dall’ambiente si iscrisse all’Accademia delle Belle Arti, allievo di Stefano Ussi e Enrico Pollastrini. Presto fu attratto dalla vita mondana, in particolare frequentava il Caffe Michelangiolo, ritrovo di artisti e letterati, dove si unì ad un gruppo di artisti pittori chiamati Macchiaioli.
Si circondò di personaggi dell’alta borghesia e ricchi stranieri residenti a Firenze, ai quali fece ritratti, attirando la loro stima e simpatia.
Trasferitosi successivamente a Londra e di seguito Parigi, dove trovò maggior respiro per il suo animo d’artista, attraversando, nella sua arte, cambiamenti stilistici, dedicandosi, successivamente alla ritrattistica.
Tra questi, tanti i nomi illustri ma una menzione speciale merita il ritratto dedicato al grande Giuseppe Verdi, del 1826, olio su cartone, (Galleria Nazionale di Arte Moderna (Roma)).
Muore a Parigi, l’11 gennaio 1931.
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